Pet therapy assistita con gli asini

Asini e benessere psichico: quando la cura passa attraverso la relazione

Nel cuore di Albavilla, tra le colline comasche, la Cooperativa Borea e la Casa San Giuseppe hanno dato vita a un progetto di ricerca e intervento che unisce scienza, empatia e natura: un percorso di Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), centrato sulla relazione tra persone con fragilità psichiatrica e asini. L’iniziativa nasce dal desiderio di esplorare l’animale come mediatore terapeutico, capace di generare un contatto autentico e immediato là dove le parole spesso faticano ad arrivare. Gli asini — scelti per la loro docilità, calma e sensibilità relazionale — diventano così compagni di viaggio in un’esperienza che stimola la socialità, l’autostima e la fiducia reciproca. Il progetto, conforme alle Linee guida nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali, si sviluppa in due fasi: una prima dedicata all’attività assistita (AAA), di carattere educativo e relazionale, e una successiva centrata sulla terapia assistita (TAA), che approfondirà le potenzialità cliniche dell’approccio. Ogni incontro, svolto presso il centro specializzato N-Team di Capiago Intimiano, diventa un laboratorio di osservazione e apprendimento, dove operatori, psichiatri e coadiutori lavorano insieme per costruire esperienze di cura condivisa e misurabile.

Al centro di questo percorso c’è una convinzione profonda: la relazione uomo-animale può essere un ponte verso il benessere psicosociale. Accarezzare, condurre, prendersi cura di un asino non è soltanto un gesto affettivo, ma un atto terapeutico che favorisce la regolazione emotiva, la concentrazione e la presenza. Per i pazienti del Centro Diurno, ogni seduta rappresenta un’occasione per allenare la fiducia e sperimentare nuove forme di contatto con sé e con gli altri. L’équipe multidisciplinare guidata dal dottor Alberto Alamia, psichiatra e direttore sanitario della struttura, affiancata da un veterinario esperto e da coadiutori qualificati, monitora costantemente sia il benessere degli utenti sia quello

degli animali, garantendo un approccio etico e scientificamente fondato. Il progetto, che proseguirà con una seconda fase di valutazione terapeutica, intende generare evidenze e buone pratiche replicabili in altri contesti di salute mentale. Perché la cura, quando si apre alla natura, non si limita a guarire: educa, connette e restituisce umanità.

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